Torna a : Concorsi e . . . Idee (Sogni) Dalla relazione di concorso Utile alla comprensione del lavoro che svolgo come Architetto é necessario premettere alcune considerazioni:
- Il degrado delle periferie delle nostre città deriva, in gran parte, dalla mancanza di una urbanistica alternativa a quella tramandataci dai secoli passati, nella quale venivano definiti e quindi riconoscibili il tessuto edilizio e le emergenze;
- L'architettura delle periferie e purtroppo anche degli interventi di sostituzione di parti degradate di centri storici, spesso celati dietro lo “stile internazionale”, rendono anonimi e non riconoscibili i manufatti edilizi realizzati; Queste due premesse inducono il comune osservatore a non riconoscere, dai dati oggettivi quali l'architettura e l'urbanistica cui é chiamato a fruire, il “locus” in cui si trova.
Ciò premesso, e convinto fino in fondo che un architetto è responsabile dei manufatti che impone alla storia della città, coscientemente rifiuto tutto ciò che può essere stravagante, estroverso e di gratuita rottura con il “genius loci”.
L'architettura che produco, quindi, si muove in questo rispetto per gli “altri” preferendo soluzioni “decorose”, di semplice e leggibile composizione e usando colorazioni che appartengono alla tradizione locale e, quando è possibile dal punto di vista economico, l'uso di materiali locali a vista.
Nel caso specifico del progetto selezionato per questa mostra, ho accentuato l'uso delle “balconate” locali strette e alte proprio perché riletta la loro forma in funzione del moto del sole che qui ha una traiettoria abbastanza alta. Riletto e ridisegnato anche il piccolo balcone con ringhiera che solitamente è adornato di fiori e piante e che il sottoscritto ha voluto “eternare” con un motivo floreale in ferro.

 

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